Speciale IBC 2012

 

Bella giornata oggi alla IBC di Amsterdam. E ‘qui che in questi giorni  il mondo del Broadcast si da’ appuntamento per discutere sul futuro del settore ma anche e soprattutto per comprare e vendere  camcorder, microfoni, software, antenne, trasmettitori,  nuvole, servizi, lampadine e quant`altro – soprattutto soluzioni, 
In effetti di soluzioni ci sarebbe parecchio bisogno, quanto meno per questo continente acciaccato e intristito dalla deplorevole situazione economica e finanziaria. Tuttavia, sarà un caso o un rituale scaramantico, qui nei padiglioni del RAI non ho ancora sentito nessun CEO o sales manager o managing director  pronunciare la parola crisi.
Questa palese manovra di rimozione della realtà genera una leggera sensazione di sconcerto che mi pervade mentre, in occasione di conferenze stampa finalizzate alla presentazione di prodotti nuovi o revisionati,  ascolto sempre più spesso la parola “exciting” sulla bocca di chiunque intenda commercializzare qualche nuova soluzione, fosse anche il cambiamento di colore di un cavetto audio. Voglio dire: alla crisi occorre reagire con sano e costruttivo ottimismo, va benissimo,  ma l`entusiasmo artificiale a volte ottiene l`effetto contrario.

 Il  CEO di Sky Deutschland Brian Sullivan, per esempio, ieri ha proclamato al mondo che l`Europa si prepara alla Ultra-HDTV.  Confesso che non me n’ero accorto, ma Sullivan mi ha fatto notare che la U-HDTV “sarà il prossimo avvenimento nel broadcasting”perché “porta l`esperienza del consumatore a un livello superiore“.
In certi momenti, diciamolo, uno si sente leggermente spiazzato. In Italia, vero, abbiamo ancora qualche problemino a prepararci con il digitale terrestre che in parecchie zone funziona malissimo e fà rimpiangere il VHF analogico;  pertanto mi riesce difficile immaginare un folto pubblico di consumatori ansiosi di prepararsi per l`ultra – alta definizione. E non riesco a convincermi che altrove sia molto diverso.
Sullivan fà il suo mestiere e spinge l`U-HDTV; va benissimo. Quando ipotizza che l’implementazione a livello commerciale di questa tecnologia sarà “the next Big Thing in broadcasting,” però, non lo seguo più: aspettare e vedere. Possibile che arrivi prima la vera Big Thing, quella che tutti aspettiamo: il teletrasporto.