

La fine della Tv lineare o la fine di Netflix?
CANALI TVCinemaMediaVideoVideo-on-demand 27 Luglio 2022 Dom Serafini, NY

“È sicuramente la fine della TV lineare nei prossimi cinque-dieci anni, quindi un futuro roseo per lo streaming”, ha affermato Reed Hastings, co-CEO di Netflix, a Doug Anmuth di JPMorgan, che ha moderato le interviste dopo aver riportato i dati finanziari del secondo trimestre di Netflix il 19 luglio 2022 .
Nella realtà però, il servizio di streaming di Netflix ha perso 970.000 abbonati nel secondo trimestre e se ne prevedono ancora di più. E questo dopo che lo streamer ha già perso 200.000 abbonati nel primo trimestre. Inoltre, le azioni Netflix, che hanno chiuso a $ 201 per azione il 19 luglio 2022, sono diminuite di circa il 70% da inizio anno.
Allo stesso tempo, la Disney ha registrato un incasso anticipato di ben di 9 miliardi di dollari, di cui il 60% è destinato ai suoi canali lineari, inclusa la ABC. Come è stato scritto in un articolo del 19 luglio 2022 pubblicato dal servizio di notizie online Axios Media Trends, “Le reti TV tradizionali, sebbene in calo, sono in grado di ottenere tariffe più elevate, poiché sono l’ultima risorsa rimasta nella quale gli inserzionisti possono raggiungere un pubblico su vasta scala”.
E la Disney non è l’unica rete ad aver registrato incassi garantiti in anticipo elevati per i propri network. NBCUniversal, ad esempio, ha incassato più di 7 miliardi di dollari quest’anno, di cui solo 1 miliardo andrà alla sua tv in streaming Peacock.
“Linear TV” è il nuovo nome di quelli che un tempo erano conosciuti come “appuntamenti televisivi”. E’ l’opposto della televisione “on demand”, anche se la TV lineare ha implementato anche funzionalità on-demand, descritte come “live +”, per ragioni pubblicitarie.
Mentre queste tendenze si stanno sviluppando, Morgan Stanley ha avvertito che potrebbe essere all’orizzonte una potenziale “recessione dello streaming” . “Stiamo abbassando le aspettative nette su tutta la linea per riflettere l’aumento del rischio di abbandono dei consumatori che tagliano i loro portafogli di streaming in un momento economico più difficile”, ha affermato l’analista di Morgan Stanley Benjamin Swinburne in una nota che l’azienda ha pubblicato il 18 luglio 2022.
Consideriamo le tendenze negative per i servizi di streaming, come le perdite finanziarie che stanno subendo. Ad esempio il debito a lungo termine accumulato da Netflix ha raggiunto $ 27,79 miliardi al 31 marzo 2022 e sta affrontando tassi di interesse più elevati. (Fonte: macrotrends.net). Poi c’è la recessione economica e la crescente concorrenza per attrarre le risorse limitate dei consumatori.
Ci vuole perciò molta faccia tosta per prevedere la fine della TV lineare in cinque anni, come affermato dal CEO di Netflix, quando anche gli streamer scommettono sulla TV lineare per le offerte sportive e gli eventi live.
Infine, Shelly Palmer, professore di Advanced Media presso la S.I. Newhouse School of Public Communications della Syracuse University, ha approfondito l’argomento, spiegando che per comprendere il futuro del panorama televisivo lineare, bisogna “studiare il business radiofonico. Ha subito il “destino finale” della TV qualche tempo fa, eppure, contro ogni previsione, è ancora un business annuale da $ 10 miliardi. Come mai? Perché è gratuito da usare”. E non dimentichiamo che gli spettacoli di maggior successo sui servizi di streaming sono le serie TV provenienti broadcaster lineari.
Con queste tendenze di sviluppo ci si potrebbe aspettare più facilmente la fine (tramite fusione o acquisizione) di Netflix nei prossimi cinque anni, se non prima.
Se ci si interroga sul significato velato dell’immagine sopra, il messaggio chiaro è che lo streaming (come esemplificato da Netflix) ha “peso”, ma la TV lineare è tuttora più in…alto!