TV, cresce il consumo non lineare TV, cresce il consumo non lineare
Il consumo non tradizionale (piattaforme in primis) cresce sui possessori di Tv connesse e sui target più giovani (4-17 anni). Nel prime time c’è... TV, cresce il consumo non lineare

Il consumo non tradizionale (piattaforme in primis) cresce sui possessori di Tv connesse e sui target più giovani (4-17 anni).

Nel prime time c’è una parte del pubblico (9% del totale, che diventa il 37% degli spettatori giovani con Tv connesse) che va diretto su piattaforme e dintorni, senza passare dai canali.

Sono questi alcuni degli elementi che emergono dalle nuove rilevazioni Auditel che dal primo maggio “riconosce” l’ascolto tv non tradizionale.

In media oltre 3.600.000 spettatori, con picchi che raggiungono i 5 milioni, nel prime time sono compresi nell’ascolto generato da tutti quei consumi che, sul televisore di casa, non deriva dai tradizionali canali televisivi.

I palinsesti tradizionali hanno ancora un forte potere attrattivo, specialmente con i grandi eventi live (ascolto top è stata la finale di Eurovision ). Ma le abitudini degli italiani sono cambiate.

È di 25 milioni la platea complessiva che mescola consumo lineare e non lineare, usando l’apparecchio televisivo non per guardare la televisione: gran parte di questo ascolto viene generato dalle piattaforme di streaming, cui si aggiungono altre attività, per esempio il «gaming» con le consolle di gioco.

Piero Ricca