Usa, la scure antitrust contro le Big Tech Usa, la scure antitrust contro le Big Tech
La Commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato sei proposte di legge antitrust. Lo scopo delle sei proposte di legge,... Usa, la scure antitrust contro le Big Tech

La Commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato sei proposte di legge antitrust.

Lo scopo delle sei proposte di legge, formulate al termine di un intenso dibattito in merito allo strapotere dei giganti della rete, è di vietare alle Big Tech l’uso di condotte anticoncorrenziali che avvantaggiano i loro prodotti e servizi, danneggiando le altre aziende.

Quattro proposte di legge riguardano anche Microsoft, oltre che Amazon, Apple, Facebook e Google, in quanto rientra nei parametri specificati (capitalizzazione di mercato di almeno 600 miliardi di dollari, almeno 50 milioni di utenti attivi al mese e almeno 100.000 utenti business al mese).

Una delle proposte di legge, considerata dagli analisti la più pericolosa per le Big Tech, è quella denominata Ending Platform Monopolies Act e prevede la promozione della concorrenza attraverso l’eliminazione dei conflitti di interesse.

Se entrasse in vigore, le aziende non potrebbero utilizzare la loro posizione dominante per ostacolare i rivali. Amazon dovrebbe, ad esempio, vendere la divisione dei servizi logistici, mentre Apple dovrebbe consentire l’installazione delle app da store alternativi.

La sesta proposta (State Antitrust Enforcement Venue Act), approvata per ultima, evita che il trasferimento di un caso da un tribunale all’altro avvenga in ritardo e con costi maggiori.

Le sei proposte diventeranno leggi dello Stato solo dopo l’approvazione definitiva da parte della Camera e del Senato.

L’iter è dunque ancora lungo, ma il risultato non è improbabile se l’intesa bipartisan (Democratici e Repubblicani) sarà in grado di resistere alla forte pressione delle lobby.

L’elenco completo delle proposte di legge è disponibile sul sito della Commissione Giustizia della Camera.

Piero Ricca