Dopo l’acquisizione di Grass Valley da parte del gruppo Belden e la sua “fusione” con Miranda si delineano le strategie della nuova Grass Valley....

Dopo l’acquisizione di Grass Valley da parte del gruppo Belden e la sua “fusione” con Miranda si delineano le strategie della nuova Grass Valley. Per quel che riguarda il nostro Paese, non dovrebbe cambiare quasi nulla, almeno nel breve termine, secondo quanto ci ha confermato Said Bacho – senior vice president per Europa, Medio Oriente e Africa – che abbiamo incontrato a Milano in occasione di una sua prima presa di contatto con gli operatori italiani. L’ufficio romano e quello milanese resteranno operativi e anche gli accordi esistenti con rivenditori e system integrator dovrebbero essere tutti confermati, anche perché la maggior parte di essi già trattava sia i prodotti Grass Valley sia quelli Miranda.

Per l’assistenza e le riparazioni, si potrà continuare a contare anche sulle altre filiali europee, in particolare quelle di Francia e Inghilterra, nazioni nelle quali Grass Valley può contare su una presenza più consistente.
Pur avendo un portafoglio di prodotti sostanzialmente complementare, l’unione di Grass Valley con Miranda ha comportato qualche sovrapposizione, in particolare nelle linee di matrici e in quelle di prodotti modulari. Come ci ha dichiarato Bacho, è stato deciso di puntare sulla linea di matrici Nvision che facevano parte del portfolio Miranda mentre cesserà con effetto immediato lo sviluppo delle matrici Trinix della Grass Valley, per le quali sarà comunque garantito il supporto per una durata di cinque anni. Stessa sorte per la linea Gecko di prodotti modulari, che sarà abbandonata in favore dell’analoga linea Densité della Miranda. Transizione più dolce per le soluzioni ‘channel in a box’: per almeno un anno continuerà la commercializzazione delle piattaforme iTX (Miranda) e K2 Edge (Grass Valley), ma con l’obiettivo di integrare le funzionalità specifiche di quest’ultima nella piattaforma iTX.

Abbiamo anche chiesto a Bacho quale sia la posizione della nuova Grass Valley in merito all’utilizzo delle soluzioni cloud per la distribuzione dei contenuti, uno dei temi più caldi dell’ultimo NAB. “Nessuno dei nostri clienti vuole mettere i propri contenuti sul cloud”, ci ha risposto Bacho, continuando “Abbiamo quindi deciso di utilizzare il cloud solo per il monitoring e il control, mentre i contenuti restano dove il cliente vuole conservarli. Il playout GV Stratus che abbiamo presentato al NAB, una scheda che fa parte della linea Densité e che svolge le funzionalità di ‘channel in a box’, ne è un esempio. Ogni scheda GV Stratus ha una capacità sufficiente per contenere otto ore di video HD e permette di lanciare nuovi canali in maniera rapida e conveniente, nonché di regionalizzare facilmente l’emissione, inserendo spot pubblicitari mirati per ciascuna regione.” Il controllo a distanza è possibile sfruttando il cloud, nello specifico la piattaforma Azure di Microsoft, grazie al quale è possibile gestire la messa in onda da località remote, selezionando appunto gli spot specifici per ciascuna regione.

L’altro tema caldo del momento è il formato 4K che, secondo Bacho, comporterà un’accelerazione nell’adozione delle infrastrutture IP. “L’utilizzo delle reti informatiche in sostituzione dei collegamenti SDI è ancora più importante ora che in passato. Il 4K sta spingendo l’esigenza di avere uno standard IP che sostituisca i collegamenti SDI. Ora sono necessari quattro cavi SDI e gestire quattro cavi non è certo pratico. Può naturalmente essere fatto, lo facciamo con i nostri mixer e matrici, ma non è questo il modo migliore. Il 4K sta accelerando l’adozione di infrastrutture IP e molto probabilmente vedremo degli interessanti sviluppi già il prossimo anno.”

redazione milano