Il successo della Rugby World Cup in streaming certificato da NPAW
AttualitàMediaSport 10 Novembre 2023 redazione milano
Con la Rugby World Cup che si è conclusa alla fine di ottobre con una vittoria del Sud Africa su Nuova Zelanda, le aziende di streaming che hanno ospitato l’evento sulle loro piattaforme devono essere state soddisfatte. Inoltre, come mostra il dato sopra il titolo, la passione dei fan del rugby si traduce nel livello più alto di coinvolgimento degli spettatori rispetto a qualsiasi altro sport monitorato dal leader dell’intelligenza video NPAW. Il contenuto qui sotto può essere trovato sul blog di NPAW sull’argomento.
Secondo i dati dei clienti di NPAW, i KPI di consumo dello streaming hanno registrato aumenti a due cifre durante i giorni delle partite rispetto alla media dei 90 giorni precedenti. I servizi con i diritti di streaming per la Coppa hanno registrato un aumento del 17% delle riproduzioni e del 12% del tempo di riproduzione nei giorni delle partite, attirando contemporaneamente il 15% in più di utenti unici. Nonostante questi dati positivi, i numeri rivelano un impatto relativamente modesto sulla programmazione dei servizi. Ciò dimostra che il rugby non gode di un supporto così diffuso come altri sport come il calcio.
D’altra parte, il tempo medio giornaliero di riproduzione per utente unico durante la Rugby World Cup è stato di 68 minuti. Questo livello di coinvolgimento degli spettatori è tra i più alti che abbiamo osservato nelle recenti analisi degli eventi sportivi, sottolineando l’intensa passione che i fan del rugby condividono per il loro sport.
I dispositivi più popolari per lo streaming delle partite sono stati i set-top box (44,3%) e le TV (28,3%), che rappresentano insieme il 72,6% del tempo totale di riproduzione. Questo modello, riscontrato anche nelle recenti competizioni sportive, suggerisce una forte preferenza tra i fan dello sport per l’esperienza tradizionale del grande schermo. Gli schermi più piccoli hanno rappresentato solo il 23,8% del tempo totale di riproduzione, con i PC che rappresentano il 13,4%, gli smartphone l’8,3% e i tablet solo il 2,1%. Questi sono i dispositivi principali quando i grandi schermi non sono disponibili o per gli spettatori in movimento.