Streaming video, abbonate il 58% delle famiglie italiane Streaming video, abbonate il 58% delle famiglie italiane
Prosegue la crescita del mercato dei servizi di video streaming. Il 58% delle famiglie italiane possiede un abbonamento attivo ad almeno una delle principali... Streaming video, abbonate il 58% delle famiglie italiane

Prosegue la crescita del mercato dei servizi di video streaming. Il 58% delle famiglie italiane possiede un abbonamento attivo ad almeno una delle principali piattaforme. Un dato in crescita del +10% rispetto al 2020. Lo attesta uno studio pubblicato da GfK Sinottica.

Gli utenti dedicano in media due ore al giorno alla fruizione di contenuti on-demand. Al primo posto c’è Amazon Prime Video (46%) seguita da Netflix (33%) e Disney+ (13%). Per quanto attiene la fruizione settimanale, Netflix risulta la piattaforma più utilizzata con il 17% delle utenze familiari attive, mentre Amazon Prime Video si ferma all’11% e Disney al 3%.

Netflix

Nel terzo trimestre dell’anno, Netflix ha registrato in Italia 2,4 milioni di abbonati in più, dopo il calo di circa 200mila abbonati nel primo trimestre e di circa un milione nel secondo. La piattaforma creata da Reed Hastings arriva a 223 milioni di sottoscrizioni in tutto il mondo. In Italia sono 9,2 milioni gli utenti iscritti, secondo i dati Agcom aggiornati al primo trimestre 2022.

Amazon Prime Video

Il servizio video di Amazon conta 7 milioni di utenti italiani, secondo i dati Agcom. Forte è la crescita rispetto all’anno scorso, quando ne vennero registrati 5 milioni e mezzo. Il traino è dato dalle grandi produzioni seriali. Prima fra tutte, Il Signore degli Anelli. La prima puntata è stata vista in tutto il mondo da 25 milioni di persone.

Disney+

Il servizio streaming di Disney conta 221 milioni di abbonati in tutto il mondo: fino al recente, nuovo sorpasso di Netflix, era al primo posto tra le piattaforme streaming. Il risultato è stato raggiunto in soli 3 anni. In Italia gli utenti mensili di Disney+ sono 3,5 milioni, in crescita di un milione rispetto all’anno scorso.

Piero Ricca