The Alliance presenta un mezzo mobile 4K HDR The Alliance presenta un mezzo mobile 4K HDR
 The Alliance presenta un mezzo mobile 4K HDR e audio 5.1 surround UnitONE: vivibilità, spazio e potenza “best in class” Con un a... The Alliance presenta un mezzo mobile 4K HDR

[corner-ad id=1] The Alliance presenta un mezzo mobile 4K HDR e audio 5.1 surround UnitONE: vivibilità, spazio e potenza “best in class”

Con un a flotta attiva di 8 ob-van, 4 sistemi trasportabili in flight-case e sistemi wireless per riprese mobili configurabili, The Alliance si definisce ”un gruppo solido e all’avanguardia che, dopo aver riunito tre prestigiosi marchi nell’industria della produzione televisiva europea, ha creato una nuova e unica realtà per la produzione televisiva, con grande esperienza e know-how.”

Varata nel 2016, The Alliance ha raccolto in un unico hub tre delle maggiori aziende italiane della produzione televisiva broadcast, Global Production, One TV e SBP, con diverse sedi a Milano, Roma, Padova e Torino.

Dietro questa alleanza, il braccio tecnologico operativo Professional Show è l’integratore di sistemi che ha reso possibile la creazione di un nuovo mezzo mobile che esemplifica i due concetti su cui The Alliance si basa e propone ai clienti, ossia il deciso rinnovamento tecnologico e la fusione di competenze broadcast top level a servizio delle risorse umane. Leonardo Girardi di Professional Show conferma: “Questo mezzo mobile sottolinea la nostra volontà di diventare ancora più centrali nella produzione televisiva top quality a livello europeo, infatti operiamo in qualità di hub: il nostro mestiere è cercare di far sviluppare il mercato e questo “camion” è lo strumento ideale.”

Il lancio

Nei giorni 3 e 4 ottobre il nuovissimo mezzo mobile unitONE è stato presentato ufficialmente nella sede di Professional Show, a Limena, vicino a Padova. Andrea Gianolli, CTO di The Alliance ci dice: “unitONE è un camion regia da 14 metri, allestito per gestire fino a 30 telecamere, che nasce da un progetto congiunto con Professional Show coordinato da me a livello tecnico. Basato su 4 espansioni, propone un’area calpestabile di 72 metri quadrati, sulla base di una carrozzeria Tomassini Style, e sapiente mix di progettazione, engineering, scelta materiali, apparati, di impianto elettrico, monitoring, montaggio infrastruttura, tutto realizzato “in house”.”

Un bilico che quando arriva a destinazione apre due espansioni a soffietto sul lato sinistro e due sul lato destro. Un progetto ambizioso che ha richiesto un tempo di realizzazione di quasi un anno, partendo da zero.

Nel momento in cui voi leggete queste note è già operativo al teatro Ciak a Milano fino a fine anno con la trasmissione X-Factor. Dal 2018, invece, verrà utilizzato nei circuiti Moto GP e nei gran premi europei per Dorna in qualità di host broadcaster e in seguito per altri impieghi al momento da definire. Nelle prossime settimane verrà deciso l’acquisto delle telecamere in 4K full HDR – che al momento è in fase di trattativa avanzata tra due competitor (Grass Valley e Sony).

Anche la sezione Super Slow-mo è in fase di definizione e al momento il sistema contempla apparati affiancati slow motion di EVS e BLT. Il mezzo si distingue per la presenza a bordo di una doppia regia video e una doppia regia audio fisicamente separate e con ingressi del personale indipendenti. Questo gli consente di realizzare due feed differenti allo stesso tempo. La produzione può portare un unico veicolo sul luogo dell’evento e realizzare, ad esempio un feed host e una personalizzazione allo stesso tempo. Oppure creare due program differenti, per esempio in un internazionale di tennis dove i tornei avvengono in contemporanea su campi limitrofi.

Le dotazioni tecnologiche di bordo sono ovviamente il top al momento e la sezione audio prevede un sistema di ascolto 5.1 incassato a filo pareti. Tutti i monitor video a bordo sono Samsung ad alte prestazioni, ad alta luminosità e contrasto; il sistema di intercom da 256 canali IP è Omneon RTS, con 50 pannelli, e poi matrice, multiviewer e Glue di Evertz.

Il progetto

Ci sono volute duemila ore di progettazione e tre mesi tra realizzo, messa in fase e testing. È stato allestito all’interno di Professional Show impiegando la gran parte degli apparati da questa distribuiti e con particolari costruttivi molto degni di nota, come le batterie interne che riescono ad alimentare la produzione per venti minuti in caso di caduta di rete e di fault del gruppo elettrogeno.

I trent’anni di esperienza di chi ha costruito questo unitONE si sentono in molti dettagli come ad esempio la presenza di due trasformatori di isolamento, la completa ridondanza, le due bagagliere, una posteriore con le connessioni AV e una frontale con due sezioni separate, una per i triax e una per le fibre. E poi la grande disponibilità di spazio interno, 72 metri calpestabili, che equivale ad una vivibilità enorme; infatti le grandi produzioni si svolgono su un arco molto esteso di ore e quindi il personale tecnico deve essere a proprio agio.

Persino le luci interne e l’illuminazione in genere sono realizzate con un sistema domotico che bilancia la luce tra esterno ed interno in modo ottimale e permette di creare situazioni di luce e colorimetria ideali per chiunque, favorendo gusti personali e correggendo o considerando eventuali daltonie del personale.

Gianolli conferma: “Siamo sul campo da trent’anni e quindi sappiamo come si fa la produzione in modo efficace e cosa serve per produrre gli eventi top level.”

Alessandro Scattolin ha firmato il coordinamento tecnico, mentre la progettazione della parte audio è di Stefano Gianolli; Fabio Veggiato è il coordinatore commerciale per l’acquisizione dei materiali.

Leonardo Girardi riprende: “É un primo della classe e siamo convinti di avere creato un “modulo” davvero adeguato, infatti l’”unitONE” è un mezzo innovativo che può ospitare 32 posti di lavoro al suo interno con ampi spazi di manovra, una sala macchine completissima, ma che al tempo stesso occupa pochi rack. Questo e molto altro ci porta ad esserne molto orgogliosi, al punto di avere messo in produzione altri due mezzi che verranno pronti e proposti sul mercato nel 2018.”

Al momento, senza telecamere e slowmotion (che verranno definiti prima di fine anno) il valore del mezzo si aggira sui 3 milioni e mezzo di euro, per arrivare a un valore finale di oltre sei milioni di euro.

I due nuovi mezzi mobili realizzati su questo ottimo modulo, di cui il primo sarà disponibile nella primavera e il secondo entro l’estate 2018, ri-proporranno una infrastruttura di base che parte da questo progetto che sarà però del tutto personalizzabile per i clienti in tutte le sezioni necessarie.

Gianolli prosegue: “Lo spazio interno è stato recuperato applicando una cura maniacale a livello di vivibilità, perché il futuro è lavorare per molte ore in ogni evento. Questo rispecchia l’attuale tendenza di costruire meno studi di produzione in favore dei mezzi mobili, considerati una soluzione migliore. Il nostro mestiere è cercare di far sviluppare il mercato con gli strumenti giusti.”

La tecnica

E i preziosismi a bordo non sono finiti, infatti i cavi sono pretestati, garantiti e poi montati. Tutte le risorse informatiche sono ovviamente condivise da tutto il personale di bordo grazie a una serie di V-lan su rete gigabit.

32 postazioni di lavoro: nove sono per l’RVM e slow motion, a fianco di 5 postazioni per i producer, e la main control area che ospita il mixer Grass Valley Cayenne con 192 ingressi e 92 uscite.

Tutto il video è cablato in 3G baseband al momento, mentre la sezione audio è già configurata in IP con mixer Stagetech e intercom Omneon RTX su IP e protocollo Dante. Il sistema multiviewer IP è nuovissimo della Evertz 3407 basato su 9 schede ognuna dotata di 4 uscite e 36 ingressi. La matrice centrale è una 276×276 EQX di Evertz; a fianco della regia main in una sala separata troviamo il locale tecnico e la sezione del controllo camere con strumenti di controllo Textronix 4K.

Sul mezzo vi sono una cinquantina di monitor Samsung su diverse misure, 49”, 55”, 32”, una cinquantina di pannelli intercom da 16 o 32 pulsanti, oltre ad alcuni pannelli desktop impiegati su alcune produzioni esterne tipiche da stadio. Tutta l’elettronica è contenuta in soli 5 rack che solo 3-4 anni fa ingombravano il doppio dello spazio su una doppia fila di rack.

Il sistema consente modifiche di riconfigurazione veloci secondo le esigenze. La parte di Glue, master sync e clock è realizzata con apparati Evertz governati dal sistema Magnum Evertz e VSM di Lawo. L’ottimizzazione dell’impianto elettrico prevede switch servo assistiti e non manuali e 180 batterie reggono il carico per una ventina mi minuti. All’esterno due piccoli monitor verticali Samsung, su un profilo di una delle espansioni, mostrano un programma di digital signage e restituiscono informazioni sugli eventi.

Roberto Landini