Radio Londra
Blog Mixereconomy 3 Febbraio 2011 redazione milano
E’ ufficiale: dai primi del mese il glorioso BBC World Service ha chiuso tutti i servizi per l’estero, in inglese e in tutte le altre lingue con l’eccezione di un pugno di strani idiomi asiatici. Si tratta, in pratica, della mitica Radio Londra che i nostri nonni ascoltavano in tempo di guerra, al buio e a basso volume, di nascosto dai vicini che avrebbero potuto denunciarli con conseguenze potenzialmente molto tragiche. Il governo di sua maestà preferisce risparmiare quattrini e informare attraverso i media di nuova generazione: satellite e stream Internet.
Sembra tutto molto logico. Internet è in tutte le case, uno straccio di parabola è alla portata di (quasi) tutti e degli altri in fin dei conti chi se ne frega: è’ il 2011, bellezza, vai con il digitale veicolato dalle reti pervasive. Anche la qualità audio è migliore, basta con le evanescenze e le interferenze.
Al Cairo, in questi giorni, Internet e la rete di telefonia mobile le spengono un giorno sì e l’altro no, a seconda dell’ umore di chi schiaccia i bottoni. Non sarebbe per niente strano se dopodomani o fra una settimana andasse in tilt anche la rete elettrica e le parabole satellitari diventassero buone, nel migliore dei casi, per cuocere i falafel con l’ultimo olio saccheggiato al supermercato. E che le autoradio e le radioline a batteria diventassero improvvisamente l’unico mezzo per sapere che diavolo va succedendo attorno, come reagisce il resto del pianeta, se è il caso di starsene schisci o di aspettare l’arrivo dei nostri chiunque essi siano. E che ci vorrebbe davvero, il vecchio ma affidabile BBC World Service o una delle emittenti internazionali che hanno così allegramente rinunciato alla certezza di essere ascoltate sempre e comunque preferendo mettersi nelle mani di strutture sulle quali non hanno nessun controllo.
Trovo che sarebbe estremamente saggio, da parte della BBC, mantenere in efficienza un paio di centri trasmittenti in onde medie e corte. Anche in stand-by, per non spendere molto, ma pronti a prendere servizio se fosse il caso.
Ho apprezzato parecchio, negli anni, l’ottimo e affidabile servizio per l’estero della BBC. Ma la mia non è una posizione da nostalgico; al contrario. E’ che non vorrei che anche dalle nostre parti, uno di questi giorni, ci trovassimo ad avere bisogno di Radio Londra. Considerando la prua che ha questo paese – e forse anche questo continente – qualcuno si sente addosso la matematica certezza di poter escludere un’ipotesi del genere?
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